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REECENSIONE LIBRO BY HALO THE ALO

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view post Posted on 29/12/2011, 11:21


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Cercando delle immagini di Nihal ho trovato questa recensione di Halo the alo...(non so chi sia però!)
Come quella di Gambery fantasy non è una... "piacevole" lettura...
p.s quando ci sono dei commenti che iniziano così: - , ma sono brevi è perchè c'era un immagine che non mi ha copiato. Per recensione completa link: http://malafoglie.wordpress.com/2009/02/14...i-licia-troisi/
Non sapete che rabbia che mi è vetuta dentro il mio corpo... se non sono esplosa è perchè mi sono contenuta e non volevo urlare parolacce e farmi sentire da tutto il vicinato u.u
Recensione “Nihal della Terra del vento” di Licia Troisi
Titolo: Nihal della Terra del vento
Autore: Licia Troisi
Anno: 2004

Nihal è davvero strana, nel Mondo Emerso sembra non esserci nessuno come lei: grandi occhi viola, orecchie appuntite, capelli blu. È stata cresciuta da un armaiolo e vive in una delle tante città-torri della Terra del Vento, giocando a combattere insieme a un gruppo di amici che l’ha eletta capo per la sua forza e agilità. Ma tutto cambia all’improvviso quando la Terra del Vento viene attaccata dal Tiranno, il despota che già ha conquistato cinque delle otto Terre che compongono il Mondo Emerso. A nulla vale la resistenza dell’esercito dei popoli liberi, né i maghi che cercano di proteggere le città con incantesimi. A Nihal rimane solo una scelta: diventare un vero guerriero e difendere gli innocenti che rischiano di cadere sotto il potere del Tiranno.

Quando misi mano per la prima volta a questo libro avevo 16 anni, e la lettura del frontespizio e la copertina mi convinsero a tenermene alla larga. Vero che talvolta simili riassunti non rendono per nulla giustizia al contenuto, ma l’odore di già letto era talmente forte da mantenere salde le mie impressioni. Purtroppo pochi giorni dopo me lo sono trovato sotto l’albero di Natale, e in pochi giorni terminai la lettura. Difatti non è una lettura impegnativa, è scritto in modo scorrevole, ci sono pochi tempi morti, ed è comunque piuttosto breve: in realtà i tre libri che compongono la trilogia sono stati scritti insieme e compongono un volume unico (che la casa editrice ha poi infatti stampato in quella versione), quindi questo capitolo in termini di pagine è abbastanza esiguo. Purtroppo la mondadori non è nuova a queste “diluizioni” che altro non fanno che causare inutile spreco di carta e denaro quando a rispettare la versione originale non sarebbe uscito affatto un mattone. Questo primo volume conta infatti di 380 pagine scritte a caratteri cubitali, e non credo sia stata una scelta per fare un favore ai lettori con problemi di presbiopia. Riguardo l’edizione, ci si chiede anche che senso abbia questa moda di ritrarre personaggi femminili fantasy con un abbigliamento più consono a una festa fetish che a una battaglia, ma lasciamo perdere questo tipo di considerazioni e passiamo al libro in sé.


—non è un po' scomodo combattere agghindati così?

Nihal della terra del vento è un pessimo fantasy, semplice da leggere nonostante qualche distrazione e scelte linguistiche infelici qua e là (m’immagino la faccia dei poveri traduttori di fronte a espressioni come “piedi di ricotta” “molta brigata vita beata”, etc), ma dal contenuto decisamente deludente. L’ambientazione è abbozzata, la storia infantile e degna di partecipare alla fiera del luogo comune, i dialoghi ridicoli, i personaggi un monumento agli stereotipi del genere. Non è bello ritrovarsi tra le mani l’ennesimo storia fotocopia fatta di colpi di scena telefonati, trama che si dipana lungo i binari dell’ovvietà, e senza per altro nessun pregio di originalità e innovazione. Un libro dove non s’inventa nulla e di sopra ci si crogiola anche in un intreccio scadente, con uno stile di scrittura anonimo che da solo non è certo in grado di risollevare le sorti di una simile palafitta mal nata in partenza.


—una simpatica palafitta

AMBIENTAZIONE


Punto debole di molte saghe fantasy, non è facile trovare autori che si scrollino di dosso la pesante eredità faunistica fatta da diafani elfi, rozzi nani, fallaci umani e decerebrati orchi. C’è da dire che nel caso di Nihal ci sono ben pochi residui di ciò, per il mondo emerso paiono circolare giusto delle copie degli orchetti, tali fammin. Ciò farebbe decisamente guadagnare punti al testo, se l’autrice non si fosse scrollata di dosso anche tutto il resto. il libro è chiaramente un fantasy, ma l’ambientazione pare abbozzata e sfocata: intuiamo che si tratti di qualcosa di medievaleggiante con maghi, razze varie, boschi e castelli, esattamente l’immagine che compare nella mente di gonuno di noi quando pensiamo al “fantasy”, ma oltre a quest’immagine nebulosa e mal definita non ci viene fornita alcuna precisa descrizione di questo mondo emerso e delle sue regole. Dei famosi mezz’elfi poco ci viene detto, estetica a parte, lo stesso vale per fammin, draghi (sono i soliti draghi sputa fuoco rettiloidi con le ali), folletti, maghi e quant’altro. Lo stesso Mondo Emerso, idea buona di per sé, viene sminuita dalla trascuratezza con cui viene sfruttata: nomi della lande ridicoli (terra del sole, del mare, del vento, del fuoco..), organizzazione politica poco chiara e riassumibile in due righe, territori che vengono descritti “strada facendo” e che danno l’impressione di non seguire un piano preciso ma piuttosto l’ispirazione del momento.

—nella terra dell'acqua c'è tanta acqua

TRAMA

Mi chiedo perché la gente continui a mandar giù sempre la stessa sbobba e a trovarla pure buona, ma più che altro mi chiedo che cosa costi distaccarsi ogni tanto da una formula che era già vecchia nel pleistocene. Ci troviamo di fronte all’ennesima ultima sopravvissuta di qualcosa vitale per la salvezza del mondo, che nonostante i problemi e il caratteraccio che la mette sempre nei guai, riuscirà a salvare baracca e burattini. Ovviamente è un precoce talento, ovviamente riuscirà a domare il drago più cattivo di tutti, ovviamente un sacco di altre cose.
La banalità non è però l’unico problema di Nihal della terra del vento, l’intera trama è un misto di assurdità e ingenuità da far saltare allegramente i nervi. Chissà quale perversa logica pervade la mente degli abitanti del Mondo Emerso, se mandano al macello tra mille nemici proprio l’ultimo “qualcosa” che tanto prezioso è: stan tutti lì a dire frasi tipo “mi raccomando non devono vederti, il Tiranno non deve sapere di te” e poi la mandano in battaglia in prima linea cammufata perfettamente con…un elmo (che se ne vola alla prima mazzuolata). Se queste sono le mirabolanti idee degli strateghi militari, non oso immaginare quelle di un soldato semplice; la stessa Nihal, futura guerriera d’elite, non brilla certo per acume, e forse si spiega perchè il Tiranno ha così gioco facile nel devastere pascoli e lande.

—fosse almeno stato un elmo del genere...
Altro grande e insondabile mistero è proprio il Tiranno, classico cattivone psicopatico che mira alla cancellazione di ogni forma di vita senziente. Al di là della furbizia del progetto (che io devo ancora capire perché così tanta gente miri a distruggere il suo stesso mondo), ci si chiede che razza di strategia sia quella adottata dal Tiranno: che senso fare campagne di conquista, perchè impelagarsi in anni e anni d’occupazioni, se l’obiettivo non è estendere il proprio dominio ma passare a fil di spada ogni malcapitato villico, ardere i raccolti, sterminare le mandrie, abbattere ogni città e spargere sale sulle macerie? Posso capire che un pazzo psicotico trovi possa trovare sadicamente divertente tutto ciò, chi di noi non prova brividi di piacere sadico nel giocare a videogames tipo Devil May Cry, ma qua si parla di questioni un tantino più serie.

—se vi piace spaccare tutto DMC fa al caso vostro
Tra l’altro si tratta del mago più potente di tutti e dai poteri inauditi, che dispone di un esercisto ferocissimo e sterminato, gli abitanti delle terre libere son a dir poco abulici e si lasciano massacrare senza tanti problemi: a distruggere non ci vuole nulla, e questo invece ci mette decenni su decenni per stravolgere solo mezzo mondo.
Comunque arrivati a fine libro nemmeno si capisce che diamine stia cercando di fare il Tiranno, se distruggere o conquistare. Qualunque sia la risposta, la strategia adottata non ha alcun senso. Evidentemente il Tiranno, oltre che psicopatico, è completamente andato fuori di cervello e di conseguenza le sue azioni non seguono alcun filo logico.
Come al solito il nostro cattivone non dispone di un regolare esercito di umani ma di una mandria di esseri orcoidi che la protagonista può scannare senza porsi tanti problemi etici, che tanto non sono umani. Da qualche parte nel libro a dire il vero si dice che nell’esercito del Tiranno militino anche umani, ma Nihal scotenna sempre e solo fammin, e nelle battaglie si vedono solo orde di fammin, boh.
Altre perle di tristezza sono la storiella della comunione con la natura, e il solito mantra “tutto è uno e uno è tutto, io sono parte di lei” che mi hanno strappato una risata isterica, come anche i soliti incubi profetici che di notte attanagliano la protagonista (“vendicaci, vendicaci”). La vetta viene però raggiunta quando Nihal doma il suo futuro drago: “Non vedi che io e te siamo uguali? Anch’io ho perso il mio padrone, anch’io odio questo mondo!”. Per favore, aiutatela.


—"tutto e uno e uno è tutto", lo sanno bene anche in fullmetal alchemist
Tutto ciò promette davvero male sugli ulteriori sviluppi di questa “trama”, ho avuto la tentazioni di riscoprire la fede e andare ad accendere un cero a qualche santo nella speranza che la saga si risollevasse, ma poi mi son resa conto che un simile ambaradan non era necessario, che il mondo è pieno di brutte saghe, e che non vale la pena tentare di leggerne il finale. A parte che un paio di idee su come vada a finire già ce le avevo, e avendo letto poi su internet come effettivamente è andata a svilupparsi la storia, adesso mi sto mangiando le mani perché se avessi deciso allora di organizzare un giro di scommesse quando ancora i successivi capitoli non erano stati dati alle stampe, probabilmente navigherei nell’oro.
Sarà per la prossima volta.

—mi sa che un unico cero votivo non sarebbe stato sufficiente...

PERSONAGGI

Di solito io tendo a tifare per i cattivi, quando sono ben delineati, e trovare antipatici gli eroi di turno, sono refrattaria all’eroe buono e puro. Nihal ha avuto il pregio di avere una gamma di personaggi che ho odiato dal primo all’ultimo, e di cui aspettavo la dipartita a ogni rigo. Lo scettro va sicuramente alla protagonista Nihal: è l’ennesimo ultimo sopravvissuto di una razza sterminata, a cui la natura non ha negato nulla dal punto di vista estetico, con uno strepitoso talento naturale per le armi, impulsiva e testarda (senso di deja vu…dove ho già letto questa descrizione?).
Probabilmente l’intento era quello di presentare un’eroina adolescente coi classici problemi dell’adolescenza, ma il risultato è un personaggio viziato e arrogante, che mette a dura prova la pazienza del lettore col suo comportamento infantile più consono a una bambina di 9 anni che a una guerriera o a un’adolescente in generale. Constatiamo purtroppo che il topos dell’ “adolescente con problemi ribelle e sofferente” abbia raggiunto anche il genere fantasy.

—adolescente con problemi e tormentata
Gli altri personaggi, nemmeno i comprimari, hanno un qualche straccio di pregio a cui aggrapparsi: Sennar è il classico poco ciarliero ma furbo, anche lui giovanissimo ma già eccelso, la maga è la descrizione para para dello stereotipo di strega gotica nell’eremo boscoso (“indossava una sontuosa tunica viola con rune e simbli magici ricamati in nero e oro”…ma alla tipa non premeva di non dare nell’occhio?), il cavaliere del drago bella statuina e che sembra un dio greco. Ido, il maestro di Nihal, non so perchè mi ha ricordato terribilmente Yoda.

—Yoda o Ido?

Da sottolineare che i personaggi di Nihal anche nella psicologia tendano a somigliarsi un po’ tutti, le uniche due alternative per lo più sono “serio e compassato” e “infantile-isterico” (chiaro esempio Eleusi, donna vissuta e madre che al momento degli addii reagisce come una bimba piccola, mentre il figlioletto dimostra molta più maturità). I cattivi ovviamente rispondono alla psicologia del “gaglioffo lento di cervello” con relativo vocabolario, mentre le varie bestie orcoidi semplicemente non hanno né psicologia né cervello. A dire il vero, nei successivi capitoli ci sarà una leggera evoluzione del ritratto del fammin, ma a mio parere sarebbe stato meglio se avessero continuato a essere dei vegetali, dato che si tratterà di un ulteriore stereotipo di quelli più vecchi e abusati.

DIALOGHI

Nel mondo emerso il conformismo è una piaga sociale molto più che da noi: i poveri personaggi si esprimono tutti nella stessa maniera a seconda della categoria d’appartenenza (isterico o compassato, vedere lavoce personaggi), non c’è modo di distinguere i proprietari delle battute, il vocabolario è sempre lo stesso. Forse un’unica differenza è lo humor, la cui tristezza è direttamente proporzionale al grado di cattiveria del personaggio. Altro grave problema è la bruttezza dei dialoghi stessi e delle pippe mentali (per lo più di Nihal), che spesso e volentieri scadono nel ridicolo. Anche qui non si sfugge allo stereotipo, si può giocare a “indovina la prossima battuta” con facilità, e le varie riflessioni che vorrebbero essere profonde inserite qua e là non sono meno esilaranti.

—era meglio se stavano zitti...

AZIONE

Dato che si tratta comunque di una storia guerresca o quanto meno avventurosa e la protagonista è un’impulsiva guerrafondaia, in Nihal si trovano combattimenti e scaramucce varie, ma il cui livello di pathos e drammaticità non supera l’altezza di una vigorsol: la più grande delle battaglie dura sì e no un paio di facciate, il tutto si riduce di solito a quelche riga freddina dove più che altro si segnala che la protagonista ha scotennato qualcosa, uomo, mostro, o prosciutto che sia, anche se c’è una vasta gamma di urla, clangori, rumori, sangue.
Inoltre non riusciamo a intuire assolutamente nulla dell’organizzazione e delle strategie militari degli eserciti del Mondo Emerso in generale, abbiamo giusto qualche informazione sulle pacchiane divise degli allievi e sul fatto che ogni tanto avvenga una scazzottata.

—più pathos...più porthos...più aramis!


GIUDIZIO

Da tutto ciò ben si capisce che l’obiettivo dell’autrice probabilmente è Nihal e solo Nihal, non tanto una visione d’insieme della vicende o del Mondo Emerso, e per quanto io non ami molto questo tipo di approccio, ciò non sarebbe stato un problema, se solo fosse stato fatto bene: se l’intenzione era descriverci l’evoluzione di un personaggio immaturo e impulsivo, purtroppo Nihal alla fin fine sembra più il ritratto di un’adolescente isterica, e le situazioni di cui è protagonista e le sue reazioni sono di una banalità sconcertante, che alle volte assumono quasi toni da parodia . E tutto il resto non ha semplicemente poco spazio, durante l’intero romanzo balzano più volte agli occhi imprecisioni, dubbi e non vere e proprie contraddizioni che denotano quanta poca attenzione sia stata posta in fase di scrittura.
Va bene mettere in secondo piano lo “sfondo”, fare un lavoro alla Tolkien è da maniaci, ma una tale superficialità risulta fastidiosa, oltre che ricettacolo di errori (divertitevi a cercarli).

—trova gli errori!
Nonostante la banalità e gli stereotipi a far da padroni un paio di spunti interessanti avrebbero potuto risollevare le sorti di Nihal, ma anch’essi soffrono della stessa trascuratezza e il senso d’abbozzato che si respira in tutto il romanzo. Unendo tutto ciò a una trama ingenua e a dialoghi imbarazzanti, questa saga non fa una gran figura, e trattandosi in origine di un unico volume difficilmente potrà risollevarsi granchè nei successivi episodi, viste anche le disastrose basi della storia stessa.

Rimane una lettura scorrevole, ma non basta a consigliarne l’acquisto nemmeno a chi in un libro ricerchi mero relax, in giro ci sono autori “leggeri” che fanno il loro lavoro molto meglio della Troisi. Quanto all’essere definito “letteratura per ragazzi”, nemmeno mi pare sensato giustificare la pochezza del contenuto col destinatario poco raffinato. A parte che è ora di smetterla con questa leggenda metropolitana sui ragazzini massa senza neuroni, sarebbe come se a me astemia propinaste fetido vinaccio perché tanto non potrei mai cogliere le infinite sfumature e raffinatezze di un gran riserva; in casa mia ciò sarebbe maleducazione bella e buona.

—vino in tetrapak (sigh)
Per quanto adesso siano in giro edizioni parecchio economiche (c’è stato un periodo che praticamente te lo tiravano dietro), e l’Italia sia zeppa di inferociti che non vedono l’ora di disfarsi della propria copia, è un crimine spendere anche un solo euro per questo libro, piuttosto andate a fare la carità a qualche artista girovago, che se ne vedono di bravissimi.

 
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*Lunanera*
view post Posted on 29/12/2011, 12:00




Un pessimo fantasy... mah... -.-''
Ok, ognuno ha le sue idee, però...
 
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Nihal_Sennar_forever<3
view post Posted on 29/12/2011, 12:11




semplicemente: NON HO PAROLE... ):
 
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view post Posted on 29/12/2011, 20:12


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quoto con tutte e due badmood badmood
 
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_Dubhe_96
view post Posted on 29/12/2011, 20:33




guarda io mi sono annoiata dopo il secondo paragrafo u.u sanno dire solo le stesse cose... quindi li ignoro e basta u.u
 
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view post Posted on 29/12/2011, 20:37


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si, forse è meglio fare così...
 
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_Dubhe_96
view post Posted on 29/12/2011, 21:35




anche xk dicono sempre le stesse cose!! che nn dovevano separare il libro in 3 libri diversi scritti a caratteri cubitali.... eccc
 
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icon2  view post Posted on 30/12/2011, 08:35


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CITAZIONE (_Dubhe_96 @ 29/12/2011, 21:35) 
anche xk dicono sempre le stesse cose!! che nn dovevano separare il libro in 3 libri diversi scritti a caratteri cubitali.... eccc

scusa, poi se questi libri sono a caratteri cubitali cosa centra!(anche se secondo me non è vero, sono scritti... giusti)
poi non è mica colpa di licia, è stata la mondadori a pubblicarlo così, giusto?
 
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_Dubhe_96
view post Posted on 30/12/2011, 12:00




si infatti è stata la casa editrice, che c'entra licia?!?
e poi se nn vuoi spendere tanto... prendi il volume completo!! c'è u.u

e poi (x coloro che hanno letto inheritance)
con tutte le cose inutili che ci ha AGGIUNTO chris... che si potevano evitare!! mentre almeno nei libri di licia non ci sono momenti inutili -.-"
(ok, in questo periodo chris lo sto massacrendo o.o ci tengo a far sapere che ritengo i suoi libri cmq originali XD solo proprio il finale di inheritance... grrrr)
 
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nihaledubhe
view post Posted on 17/7/2012, 17:03




io mentre leggevo ciò che ha scritto mi sono annoiata, quindi che va a criticare ciò che scrivono gli altri se è lui che non sa scrivere. poi ha detto le stesse cose della gamberetta. quindi ignoriamoli. a loro non piace a noi sì, e anche a tante altre persone.
 
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9 replies since 29/12/2011, 11:21   58 views
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