| *Lunanera* |
| | Non so se conoscete il sito ''Gamberi Fantasy''... è un blog gestito da più ragazze (credo)... in particolare io ho sempre letto le recensioni di ''Gamberetta''...che ne ha per tutti!!! Vi posto le sue recensioni de ''Le Cronache del Mondo Emerso''... vi avverto: non sarà piacevole... Nelle apposite sezioni, posto anche le sue recensioni de ''Le Guerre'' e ''La Ragazza Drago'' Questa storia comincia un giorno del 2003. Licia Troisi, giovane laureanda in fisica e aspirante scrittrice, mette la parola fine alla sua opera fantasy, un tomo da 1.000 e passa pagine. Senza indugio spedisce il malloppo a Mondadori, e tre mesi dopo riceve una telefonata: la Mondadori è disposta a pubblicarla!
Se questa storia fosse un romanzo, già al primo paragrafo avrebbe problemi di credibilità. Infatti è noto che le grandi case editrici, e non solo loro, sono molto restie a pubblicare opere di esordienti, specie nell’ambito della narrativa fantastica. Non è difficile verificare questo fatto semplicemente recandosi in libreria: sebbene negli ultimi tempi le cose siano migliorate, gli esordienti in ambito fantasy pubblicati da Mondadori o Rizzoli o simili si contano sulle dita di una mano sola, monca. Un altro fatto noto è che per quanto uno sia bravo o abbia poi dimostrato di essere in sintonia con il pubblico, è difficile che tali qualità siano riconosciute subito. Da Verne a Heinlein e da Stephen King alla Rowling, quasi tutti si sono beccati più di un rifiuto a inizio carriera, e spesso anche dopo. Qui abbiamo una scrittrice esordiente che spedisce a una sola grande casa editrice e immediatamente viene scelta per la pubblicazione. Ha dell’incredibile. Tre possibili spiegazioni:
La Troisi è raccomandata. È amica di questo o di quell’altro, o c’è qualche altro losco intrallazzo sotto. Non voglio credere a quest’ipotesi! E non perché sia improbabile o perché creda nell’onestà delle persone o delle case editrici, non ci voglio credere perché io disprezzo la signora Troisi. Una Troisi raccomandata è una Troisi che sa di aver scritto una marea di scempiaggini, è una Troisi cinica e consapevole. Potrei quasi avere in simpatia una persona così, e non voglio! Nella mia scala di valori è meglio essere disonesti piuttosto che scemi, perciò preferisco figurarmi la Troisi scema.
La Troisi ha scritto un capolavoro. Ipotesi che si può scartare senza problemi. Persino tra le fan scatenate della Troisi, quelle che dormono con gigantografie di fan art di Sennar appese sopra il letto, persino tra queste cerebrolese non è così facile trovarne che dichiarino che Nihal è un capolavoro.
La Troisi è stata fortuna. È la risposta che fornisce la Troisi medesima quando nelle interviste le si domanda a tale riguardo. Ha avuto un’inaudita fortuna. Questa è l’ipotesi più deprimente, perché non lascia alcun margine per agire e migliorarsi. Una persona molto ricca. Le si chiede il segreto del suo successo. Risponde di aver rapinato una banca. È questione di scelta: vuoi diventar ricco? Rapini la banca. Vuoi rimanere onesto? Non diventi ricco. Una persona vince la medaglia d’oro alle Olimpiadi nella maratona. Le si chiede il segreto del suo successo. Risponde che si allena 16 ore al giorno ogni giorno, Natale compreso. È questione di scelta: vuoi vincere la medaglia d’oro? Devi ammazzarti di fatica a furia di allenamento. Vuoi spassartela? Non vinci la medaglia d’oro. Una scrittrice esordiente viene pubblicata da una grande casa editrice. Le si chiede il segreto del suo successo. Risponde che è stata fortunata. È questione di… cosa? Non c’è niente da fare! Puoi rapinare la banca come non farlo, allenarti come dormire tutto il giorno, non cambierà niente, perché è solo questione di fortuna. È difficile basare, non dico una carriera, ma anche solo un hobby sulla mera fortuna. A questo punto conviene darsi al Super Enalotto o al gioco d’azzardo: con un po’ di fortuna si avranno i soldi per pubblicare in proprio!
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La prima trilogia della Troisi in realtà non era una trilogia. Lei ha mandato un volume unico a Mondadori, è stata Mondadori a decidere di spezzare il romanzo in tre parti, da stamparsi a caratteri cubitali a prova di orbo, per cercare di cavare quanti più soldi possibile al pubblico. Operazione per altro riuscita benissimo.
La vicenda inizia con Nihal della Terra del Vento.
Nihal è una ragazza adolescente, ma non una ragazza qualunque. Nihal ha i capelli blu e gli occhi viola: è l’ultima mezzelfo, l’ultima rappresentate di tale stirpe nel Mondo Emerso. Nihal è una guerriera eccezionale e ha il fisico di una modella. La Troisi non si risparmia con la sua beniamina:
CITAZIONE Non si poteva dire che rispondesse ai canoni tipici della bellezza, ma tutta la sua figura emanava fascino. Sotto le lunghe ciglia i suoi occhi viola avevano uno sguardo fiero. Era sottile come un giunco, ma aveva anche curve sinuose. Il modo in cui si muoveva in combattimento incantava chi la guardava. E poi, eccezion fatta per il suo maestro, che era l’unico con cui parlasse, era fredda come il ghiaccio. E ancora:
CITAZIONE Osservò i muscoli compatti delle gambe, la pancia piatta, le braccia forti, frutto degli allenamenti con la spada e delle battaglie. Si stupì che il suo corpo fosse cresciuto tanto in fretta, quasi a sua insaputa, trasformandola in una donna: aveva belle forme e un seno forse un po’ abbondante, ma ben disegnato. Si avvicinò al riflesso del suo volto. Ho gli occhi troppo grandi. Però il colore le piaceva: era intenso e profondo. Lo dico per esperienza personale: è dura guardarsi allo specchio e accorgersi dell’orribile difetto di avere gli occhi troppo grandi. Si vede il tocco della grande Scrittrice che non costruisce un personaggio perfetto, ma aggiunge quei piccoli difetti in modo che ognuna si possa identificare! Con tali qualità, Nihal potrebbe aspirare a qualunque carriera (televisione? circo equestre?), ma decide di combattere: combattere contro il terribile Tiranno, un despota sanguinario che da quarant’anni sta cercando di sottomettere al suo volere l’intero Mondo Emerso. Inoltre il Tiranno, per qualche oscura ragione, ha sterminato tutti gli altri mezzelfi del Mondo. Come ci sia riuscito non è ben chiaro. Infatti la storia che imbastisce la Troisi è la seguente: il Tiranno dapprima viene aiutato e poi si rivolta contro i Re di quattro delle otto “Terre” che compongo il Mondo Emerso. In poco tempo è padrone di metà del Mondo, ma in quarant’anni di guerra non riesce a conquistare neanche una pagliuzza del resto. Ai mezzelfi sarebbe bastato rifugiarsi in qualche Terra ancora libera per continuare a vivere in pace. Ma non l’hanno fatto e sono rimasti a farsi massacrare. E se si cerca una ragione, per questa e per tutte le assurdità che seguiranno, ne offro due: ragione numero uno, “è un fantasy!!!”; ragione numero due: “perché sì!!!”.
Il desiderio di vendetta di Nihal condurrà la giovane eroina in giro per il Mondo, e le farà vivere mille avventure. O qualcosa del genere.
Nihal della Terra del Vento è un romanzo allucinato. È un romanzo che quasi a ogni pagina fa a botte con il Buon Senso e ne esce sempre vincitore! È un romanzo così ingenuo e sconclusionato che a tratti suscita tenerezza. È anche un manuale sul come non scrivere: la Troisi compie ogni errore possibile e immaginabile (e anche molti che non mi sarei mai immaginata!). È la pietra di paragone negativa per il fantasy, è una specie di zero assoluto, ogni altro romanzo può essere classificato indicando quanto sia meglio di Nihal.
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Dopo la pausa aritmetica, che sono sicura molti avranno seguito con le dita ben premute contro le orecchie e gli occhi chiusi, gridando a voce alta: “fantasy, fantasy, fantasy!” veniamo a parlare dei personaggi del romanzo. La protagonista assoluta è Nihal, anche se una piccola fetta di spazio riesce a ritagliarsela l’amico mago Sennar.
Nihal è imbattibile con la spada e qualunque altra arma. Nihal è bellissima. Nihal è capricciosa, maleducata e indisponente. Nel romanzo la Troisi ci tiene sempre a sottolineare come facendo i capricci a più non posso si riesca sempre a ottenere quel che si vuole. Infatti più che con la forza, è frignando che Nihal si fa strada nella vita. Nihal scoppia a piangere ventidue (22) volte in 380 pagine! E non ho contato le volte che riesce a trattenersi all’ultimo istante e i pianti multipli, quando inizia a singhiozzare, poi piange apertamente, poi tira su col naso, e così via. Ho messo solo le occasioni nella quali è passata da occhi asciutti a piagnisteo. Ventidue volte. È incredibile!
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In questa recensione ho lasciato da parte alcuni aspetti tipici dell’opera della Troisi (per esempio la Banalità costante), tutto il discorso sull’Invidia e il cianciare del presunto “fantasy per ragazzi”: andranno a rimpolpare le recensioni successive. Un giudizio finale su Nihal della Terra del Vento. Per una volta è semplice: è un romanzo che fa schifo.
LA MISSIONE DI SENNAR:
Sennar è il giovane mago amico d’infanzia di Nihal. Pur essendo diciottenne, è già un mago di enorme potere (il mago con il più elevato rapporto età/potenza nella storia del Mondo Emerso, Tiranno escluso) e siede nel Consiglio, un’organizzazione che riunisce tutti i maghi più cool del Mondo Emerso e che ha lo scopo di coordinare gli sforzi bellici delle Terre libere. Sennar però è pacifista e stufo della guerra. Forse anche per questo le sue magie non sono mai esagerate: giusto quegli incantesimi necessari per mandare avanti la trama nella direzione indicata dalla Troisi, senza strafare. Sennar è innamorato di Nihal, ma timido com’è non riesce a confessarle quanto la ami. Oh, no! Nihal in compenso lo tratta da deficiente e lo pesta. Sospetto per tale ragione, Sennar convince il Consiglio a inviarlo in missione nel Mondo Sommerso, misterioso reame perso in fondo al mare e che nessuno raggiunge più da centocinquanta anni. Il piano di Sennar è godersi la villeggiatura e se capita chiedere aiuti militari ai regnanti locali.
Sennar mi è quasi simpatico. Non perché sia un personaggio memorabile, o abbia chissà quale personalità, ma perché almeno non piange, caratteristica questa più unica che rara nel Mondo Emerso. Questa è stata la molla che all’epoca mi ha spinta a comprare La Missione di Sennar. E il fatto che non sapevo a quel tempo che tutti e tre i romanzi delle Cronache erano stati scritti assieme: avevo la speranza che la Troisi fosse migliorata. Ero davvero ingenua!
La Missione di Sennar, non potrebbe essere altrimenti, ha tutti i difetti già visti in Nihal: inverosimile, banale, scritto in maniera sciatta, stupido, superficiale, ecc. ecc. In più aggiungo che spunta la noia. Nihal della Terra del Vento ha un certo ritmo e suscita curiosità (se non altro per vedere se nella pagina successiva si incoccerà in una scemenza ancora più grande di quella descritta nella pagina precedente), non posso dire di averlo trovato un romanzo noioso. Ma la curiosità è già minore in partenza per La Missione e le scemenze si mantengono a un livello di stupidità atroce ma non spettacolare. Rileggendolo in questi giorni sono stata costretta a saltare diversi passaggi, indigeribili. Perciò, sì, La Missione di Sennar è peggio di Nihal!
Un’analisi seriosa di quest’altro romanzo della Troisi sarebbe una perdita di tempo. Fa schifo, non c’è nient’altro da aggiungere. Ciò non toglie che almeno se ne possa trarre un minimo di divertimento. Spero che la carrellata di citazioni strappino un sorriso e riescano a far ricredere chi è convinto che il termine “fantasy” possa essere usato come paravento per ogni genere di sciocchezza.
Come accennato, La Missione di Sennar s’incentra sulla villeggiatura del mago. Costui, armato di una mappa trovata in un ovetto Kinder e di voglia di vacanza, decide di raggiungere il Mondo Sommerso.
Per far ciò, chiede aiuto ai pirati! La Troisi deve aver fissato per ben trenta secondi un poster de I Pirati dei Caraibi che aveva appeso in camera, prima di venirsene fuori con questa trovata che trasuda originalità, i pirati! Se qualcuno ricorda la mappa del Mondo Emerso, si potrà rendere conto che di mare non ce n’è molto. Sembra strano che i trasporti e i commerci marittimi siano così sviluppati da rendere redditizia la pirateria. Ma qui la Troisi per una volta ha ideato una scusa: si tratta di pirati buoni, che si rapinano tra loro!
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IL TALISMANO DEL POTERE:
Il Talismano del Potere inizia con una situazione drammatica per le Terre libere: il Tiranno ha appena rivelato la sua arma segreta, l’armata delle tenebre! Non credo la Troisi abbia mai visto il film di Raimi, la sua di armata delle tenebre è un copiaincolla da Il Ritorno del Re.
Questi tali fantasmi sono evocati dal Tiranno in numero adeguato per far procedere la trama, né troppi, né troppo pochi. Se almeno la Troisi avesse parlato di zombie la faccenda avrebbe avuto più senso, con i soli corpi più freschi utilizzabili di nuovo in combattimento. Ma la Troisi parla di “fantasmi” e a quanto pare il Tiranno può richiamare in vita chiunque sia morto, dovunque e in qualunque epoca, animali compresi. Basterebbe al Tiranno sommergere il mondo di cadaveri, senza neanche pretendere che combattano, per averla vinta!
Mentre il Tiranno non pensa a questa semplice soluzione, Nihal & soci tramano su come batterlo, e c’è un solo modo, usando il Talismano del Potere!!! Come nei più beceri Giochi di Ruolo, la quest per liberare il potere del Talismano richiede vari passaggi: procurarsi il Talismano medesimo, potenziarlo con Otto Pietre Magiche, sparse agli otto angoli del Mondo, e infine pregare gli Dei nella Grande Terra. Qual è il potere del Talismano? Il Talismano è in grado per un giorno (le ore dall’alba al tramonto) di eliminare la magia dal Mondo Emerso. Senza magia il Tiranno non può controllare né i fantasmi, né i suoi mostriciattoli preferiti gli orchetti i fammin. Ma il Talismano può essere utilizzato solo una volta, dopo di che va distrutto o chi lo indossa muore! E solo una persona in tutto il Mondo Emerso può utilizzarlo: Nihal! Infatti il Talismano può essere manipolato solo da chi abbia nelle vene sangue elfico, e Nihal è l’ultima rimasta. Come abitudine con la Troisi tutto ciò lascia più di una perplessità, del tipo: il Tiranno potrebbe semplicemente chiudersi in bagno il giorno scelto da Nihal per usare il Talismano, uscirne la sera e riprendere la guerra senza più preoccupazioni. Non lo farà: al momento opportuno, quando già il sole è basso sull’orizzonte e la speranza sta abbandonando l’esercito delle Terre libere, si farà trovare e si farà uccidere. Senza nessuna buona ragione. A parte le due solite: “perché sì!!!”, “è fantasy!!!”. O forse il Tiranno è scemo. Capita.
Il Talismano del Potere è soporifero. Otto Pietre Magiche sono otto viaggi uguali. Per otto volte si ripete la stessa solfa con Nihal e Sennar che vagano svogliati da un luogo all’altro. Cinque giorni di marcia e sono lì, nove giorni e sono là, un po’ volano, un po’ cavalcano, un po’ camminano, ma le distanze che percorrono non hanno alcuna coerenza. Così come attraversano deserti e foreste spesso scordandosi di bere e mangiare.
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Beh ragazze/i, avete capito... se volete leggere proprio tutto, guardate sotto spoiler...
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