| *Lunanera* |
| | Non so se conoscete il sito ''Gamberi Fantasy''... è un blog gestito da più ragazze (credo)... in particolare io ho sempre letto le recensioni di ''Gamberetta''...che ne ha per tutti!!! Vi posto le sue recensioni de ''Le Guerre del Mondo Emerso 1''... vi avverto: non sarà piacevole... Nelle apposite sezioni, posto anche le sue recensioni de ''Le Cronache'' e ''La Ragazza Drago'' Sono passati quarant’anni dalla sconfitta del Tiranno e il Mondo Emerso è di nuovo sconvolto dalla guerra. Dohor, divenuto Re della Terra del Sole, ha deciso di conquistare il Mondo!!! Ad aiutarlo nell’infame impresa una misteriosa setta di assassini, che per non sbagliarsi ha scelto di chiamarsi: la Gilda degli Assassini.
In realtà Le Guerre del Mondo Emerso, nonostante il titolo, non contengono guerre! Come sottolineato da Francesco Falconi in un’indegna recensione-sviolinata al terzo romanzo delle Guerre, Un Nuovo Regno:
CITAZIONE Un libro che si può riassumere in una sola parola: Guerra. Una guerra di anime, sensazioni e sentimenti contrastanti. Infatti la signora Troisi si tiene ben lontana da battaglie campali e assedi. Visti i precedenti è stata una buona idea, ma mi sembra il caso di sottolineare che se qualcuno cercasse azione militare in una trilogia intitolata Le Guerre del Mondo Emerso, non la troverebbe.
La storia è incentrata intorno alla figura di Dubhe, che incredibile a dirsi – non ci avrei creduto se non l’avessi letto con i miei occhi – è una ragazzina, come Nihal!!! Nihal si è scavata una nicchia tutta sua nell’ambito delle donne guerriere del fantasy, grazie alla sovrannaturale capacità di frignare a ogni piè sospinto. Nel primo romanzo delle Cronache, Nihal scoppia a piangere ben 22 volte. Dubhe com’è messa ne La Setta degli Assassini ? Vediamo…
CITAZIONE Dubhe e Gornar rotolano a terra, e lui le tira forte i capelli, fino a farla piangere. (1) Dubhe si tira su dal letto e stringe forte a sé suo padre, e piange, piange, (2) come quel giorno in riva al fiume, come da allora non ha più fatto. Dubhe inizia a piangere lentamente. (3) Dubhe piange in silenzio. (4) Dubhe piange ancora. (5) È tutto assurdo, confuso. (a chi lo dici!) [Dubhe] Ogni tanto piange, (6 – eh, ma piange solo ogni tanto!) chiama suo padre, come se la sua voce potesse arrivare fino a Selva. [A Dubhe] Le viene da piangere. (7 – anche a me) «Su, su, non fare così» le dice il cavaliere asciugandole una lacrima. (ancora 7, è una lacrima sola!) [Dubhe] La sera piange ancora. (8) Dubhe si mette a piangere. (9) Dubhe si mette a piangere. (10 – sì uguale come sopra, ma più avanti) [Dubhe] Piange con rabbia, (11) soffocando i singhiozzi, come gli adulti. Prima ancora della voce, è il suo odore che Dubhe riconosce. Si getta sul suo petto, lo stringe, piange. (12) [Dubhe] piange un pianto di bambina, (13) l’ultimo pianto della sua infanzia. e poi [Dubhe] si accucciò a terra, il volto tra le mani, a piangere come una bambina. (14) [Dubhe] Si sentiva ancora gli occhi lucidi, e le bruciavano per le lacrime. (15) Era un sacco di tempo che non piangeva così tanto. (proprio!) Le lacrime presero a scendere (16) di nuovo da sole. (sì, è sempre Dubhe che piange!) [Dubhe] Riprese a piangere. (17) E lei [Dubhe] si mette a piangere. (18) Dubhe piange di nuovo. (19) [Dubhe] Piange. (20) [Dubhe] Non sa darsi pace, piange, (21) poi cerca di farsi forza, si incolla alla finestra. Dubhe inizia a piangere. (22) [Dubhe] Non ha più lacrime da piangere. (23 – che schifo!) Con le mani tremanti e la testa che gira [Dubhe] lo apre, prende il formaggio e piangendo (24) lo mangia a morsi. Dubhe cadde in ginocchio e pianse (25) senza più alcun freno. Dubhe allora era andata nel solaio, senza sapere perché lo faceva, e si era chiusa lì. Le lacrime le scendevano da sole lungo le guance, (26) ma non si sentiva triste. La prima lacrima le scese giù per la guancia senza neppure un singhiozzo. Aveva dimenticato come si facesse, in tutti quegli anni. (sempre 26, magari non ci sono state altre lacrime!) Dubhe si è alzata in piedi, e grida con le lacrime agli occhi. (27) Dubhe tira su col naso, cerca di asciugarsi le lacrime, ma non c’è niente da fare. (28) Il Maestro la ascolta senza battere ciglio, lascia che racconti tutto, non la riprende neppure quando spuntano le prime lacrime. (29 – lacrime al plurale) Dubhe stringe gli occhi, ma stavolta non c’è nulla che possa fermare le lacrime. (30) «No! Non lo voglio! Non lo voglio più fare!» dice [Dubhe] tra le lacrime, (31) stringendolo con forza. «Ma tu non mi lasciare!» Singhiozza, lo guarda negli occhi cercando di frenare le lacrime. (32) Dubhe si gira di scatto, gli occhi pieni di lacrime. (33) Menzione d’onore per la frignata numero 23. Quel non ha più lacrime da piangere è orribile. È un’espressione trita, vuota di significato, che indica solo pigrizia nell’autore.
A proposito di statistiche e ripetizioni: la Troisi ha un’insana passione per la parola “piuttosto”, tanto da usarla ben 87 volte nel corso del romanzo.
E per fortuna che la Troisi, dopo la trionfale esperienza delle Cronache, sarebbe migliorata! No, non è migliorata neanche di poco. È vero, il numero di clamorose incongruenze ne La Setta è inferiore rispetto a quello dei romanzi de Le Cronache, ma è anche diminuito drasticamente il numero degli avvenimenti. Nihal della Terra del Vento è un romanzo sconclusionato ma con un buon ritmo. Gli avvenimenti si susseguono veloci: non hanno senso, ma si sostituiscono uno all’altro ogni poche pagine. Infatti non mi sono annoiata a rileggerlo per recensirlo. Invece questa recensione de La Setta arriva dopo così tanti mesi anche perché ho fatto una fatica enorme a rileggere il romanzo in questione. Per tre volte mi sono letteralmente addormentata. Le scene si trascinano oltre la loro naturale conclusione. La storia si muove piano, lenta, impantanata, non succede niente di notevole per pagine e pagine. In più i già scarsi elementi fantastici della prima trilogia spariscono: i draghi sono relegati sullo sfondo, i Fammin sono trattati alla stregua dei mendicanti per le vie di Bombay, e la magia è quasi assente. Anche la maledizione di Dubhe non ha niente di “inevitabilmente” fantastico: se la Setta avesse usato un qualche tipo di veleno allucinogeno sarebbero stato lo stesso.
Per leggere tutta la recensione, sotto spoiler...
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